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Cassino città martire per la Pace, Medaglia d’Oro al Valor Militare

Cassino

A seguito dei tragici eventi che hanno colpito la città di Cassino durante la Seconda Guerra Mondiale, che videro la popolazione privata di ogni riferimento, Cassino meritò l’appellativo di Città Martire per la pace e la Medaglia d’oro al Valor Militare.
A monito per le future generazioni affinché non perpetrino le distruzioni della guerra che qui si sono verificate.” È quanto riportato sul Monumento della Pace di Umberto Mastroianni posto su un picco roccioso in prossimità della Rocca Janula.

Cosa vedere a Cassino e dintorni

L’Abbazia di Montecassino e le sue bellezze

Nel sesto secolo, un patrizio romano di nome Tertullo, proprietario di quel “monte a cui Cassino è nella Costa”, ne fece dono all’amico Benedetto da Norcia. Furono quelle mura poderosissime, costituite da grossi blocchi di pietra, e una torre abbandonata dai Romani ad invogliare Benedetto, insieme ai suoi discepoli, il suo monastero, laddove c’era anche un tempio pagano dedicato ad Apollo e a sviluppare, attraverso la regola dell’Ora-et-Labora una comunità laboriosa, organizzata e autosufficiente. I monaci e le comunità contadine che si susseguirono a Montecassino crearono e misero in comunicazione altri piccoli monasteri su tutte le colline circostanti, rendendo confortevoli anche le grotte e le piccole cavità come rifugio per gli animali o deposito dei raccolti.

Associazione Cassino Red Poppy
L’Abbazia di Montecassino è il monastero benedettino più antico d’Italia, noto come il “Faro della civiltà occidentale”. Nel corso dei secoli il monastero ha subito ben quattro distruzioni, ma è sempre rinato più forte dalle sue ceneri e continua a dominare dall’alto l’intera vallata. La vita del monastero continuò, immersa nella calma ed il silenzio della Regola benedettina, fino al 15 febbraio 1944, quando durante le operazioni per lo sfondamento della linea difensiva Gustav, fu pesantemente bombardato ad opera degli alleati. Fortunatamente furono salvati dalla distruzione, tutti i tesori artistici in esso custoditi: gli stessi furono portati in salvo a Roma poco prima del bombardamento. Ricostruita fedelmente nell’immediato dopoguerra, Montecassino sorge ancora sull’omonimo colle come nei secoli trascorsi e risplende nelle vesti di quello che era l’antico impianto seicentesco. Oggi è uno dei monumenti artistici e delle località più visitate al mondo. L’Abbazia dispone oggi anche di un Museo, che custodisce: quadri, manoscritti, libri antichi e opere d’arte, compresa una meravigliosa Natività del Botticelli. Vi è anche una Biblioteca, risalente alla prima metà del VI secolo e una foresteria. Sono tre i chiostri che possono essere visitati all’interno del monastero benedettino. Il primo è quello d’ingresso dove è possibile contemplare il gruppo bronzeo raffigurante San Benedetto morente, dono del cancelliere tedesco Adenauer, mentre sotto il porticato si trova il mosaico del Cristo tra la Madonna e San Martino disegnato da Frate Vignarelli. Il chiostro del Bramante è stato ricostruito sull’originale disegno del 1595 e ospita ai piedi della gradinata la statua di San Benedetto, miracolosamente scampata ai bombardamenti del 1944 e quella di sua sorella Santa Scolastica. Da qui è possibile anche scorgere il Cimitero Militare Polacco. Il terzo chiostro è quello dei benefattori, il cui disegno è imputato ad Antonio da Sangallo il Giovane. Nel porticato sono state sistemate dal 1666 ben 24 grandi statue di Papi, Santi o Re. Al di sotto dell’altare della Basilica del monastero, è situata la cinquecentesca cripta, rivestita di mosaici policromi e bassorilievi.

ROCCA JANULA

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Il suo nome pare derivi dal nome del dio Giano, ovvero Janus, che forse su quel colle aveva un luogo di culto a lui dedicato ed era “protettore delle porte” o potrebbe far riferimento al suo ruolo di “porta” per Montecassino come vuole il suo significato latino “piccola porta”. Costruita per volontà dell’Abate Aligerno nel X secolo per scopi difensivi, nella sua storia la rocca subì varie contese, distruzioni e ricostruzioni. la Rocca Janula fu potenziata dopo il terremoto del 1004 grazie all’intervento dell’Abate Gerardo che fece costruire una torre centrale e una cappella. Federico II di Svevia preoccupato delle potenzialità strategico-militari della rocca ne ordinò la distruzione per due volte, per poi allearsi con l’abate Landolfo e ricostruirla per motivi strategici, da questa ricostruzione derivano una serie di elementi architettonici di impronta sveva. La sua storia militare e architettonica è molto intensa e arriva fino al 1870, quando si decise di consacrarla ad un ideale di pace e dedicare la rocca alla Madonna. Ultimo capitolo della sua stagione militare risale alla Seconda guerra mondiale, quando fu danneggiata pesantemente durante i vari scontri e bombardamenti del 1944, che lasciarono in piedi solo la torre pentagonale e parte delle mura e delle costruzioni interne. Negli anni duemila la rocca è stata oggetto di un profondo restauro durato diversi anni ed è stata riaperta al pubblico il 25 settembre 2015.

Cassino, cosa vedere: visita al Parco Archeologico

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Nella città sono numerosi i siti da vedere, tra i quali l’Area Archeologica di Cassino, che emerge lungo la strada che collega il centro urbano all’Abbazia di Montecassino. Insieme al relativo Museo, rappresenta la traccia più evidente dell’antica Casinum dei romani. Della città storica si possono ancora oggi ammirare, oltre ai resti delle mura poligonali, il Teatro, il Mausoleo di Ummidia Quadratilla e l’Anfiteatro, costruito nel I secolo d.C., utilizzato per i combattimenti dei gladiatori e che rappresenta il monumento più importante di questa area archeologica.

Cassino, il centro storico

In giro per il centro storico di Cassino, da visitare c’è la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, ricostruita del tutto dopo la guerra che, nella sua distruzione, ha riportato alla luce alcune vecchie strutture di un edificio di epoca medievale, forse dedicato a San Francesco. Si suppone che accanto alla chiesa ci fosse anche un convento. Oggi l’interno della chiesa è composto da una navata unica a croce latina. In una delle cappelle laterali è presente la statua di Sant’Antonio da Padova, che viene celebrato annualmente il 13 giugno con festeggiamenti religiosi e civili. Di fattura pregiata anche l’altare marmoreo. All’esterno della chiesa è possibile anche ammirare una parete composta da alcuni frammenti antichi recuperati dal vecchio campanile. Da visitare anche il Teatro Comunale Alessandro Manzoni che dal 1875 al 1943, fu centro propulsore della cultura della città e dintorni, non solo per gli spettacoli di qualità, ma anche per convegni e conferenze. Purtroppo, anche questo edificio storico è stato distrutto dalla guerra. Oggi, nell’area, si trova l’organismo architettonico adibito a sala polivalente di circa 700 posti. A Cassino spicca la Rocca Janula che domina l’odierna città, mentre il centro ha una isola pedonale ideale per passeggiate tra shopping e visite culturali. Ogni terza domenica del mese c’è la possibilità di assistere al mercatino dell’antiquariato. Molte le serate di piazza in ogni periodo dell’anno con iniziative, kermesse ed eventi. Numerosi i locali, i ristoranti e le aziende agricole dove gustare i piatti tipici del Basso Lazio.
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Terme Varroniane

Per unire visite storiche al relax e al green, ecco le Terme Varroniane, immerse nel verde nella zona di Monticello, vicino la stazione ferroviaria di Cassino. Situate in un parco naturale-termale nato nel dopoguerra nei pressi della villa di Marco Terenzio Varrone, erudito scrittore latino, nelle terme confluiscono le acque del fiume Rapido, che sgorgano insieme a migliaia di sorgenti che generano uno dei rami del fiume Gari. Un parco ricco di vegetazione, con suggestivi salici piangenti. Troverete uno stabilimento idropinico, la sala congressi e banchetti, l’area concerti ed il camping internazionale, attrezzato con area pic-nic e per attività sportiva. Un paesaggio particolarmente suggestivo vi aspetta visitando Cassino, tra la celebre Abbazia, il centro storico e il verde lussureggiante nei dintorni.

Cimiteri Militari

Protagonista, suo malgrado, di una delle pagine più sanguinarie della Seconda Guerra Mondiale, Cassino ospita diversi sacrari militari dove sono stati seppelliti i soldati deceduti nel corso delle battaglie di Cassino che ebbero luogo tra il gennaio ed il maggio del 1944. Il più famoso è il Cimitero Militare del Commonwealth, dove riposano 4.266 soldati di nazionalità britannica, canadese, australiana, neozelandese, sudafricana, ma anche indiani e pakistani ed un soldato dell’Armata Rossa. Sono 284 le salme mai identificate. All’interno del Cimitero nel 1956 è stato eretto il monumento commemorativo di Cassino allo scopo di rendere omaggio ai soldati della Regina Elisabetta che presero parte al conflitto.

Cimitero Militare Polacco

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Nel territorio di Cassino e dei comuni limitrofi sono sorti diversi sacrari militari che ricordano le vittime della battaglia di Cassino, avvenuta nel corso del Secondo Conflitto Mondiale. Migliaia sono stati i caduti sulla linea Gustav che di fatto divideva, nell’autunno del 1943, la penisola italiana in due: a nord di essa vi erano i tedeschi a sud gli alleati. La linea si estendeva dalla foce del Fiume Garigliano ad Ortona, passando per Cassino. Il Cimitero Militare Polacco è affidato alla custodia dei monaci di Montecassino ed ospita le salme di 1.052 soldati del 11° Corpo d’Armata Polacco, comprese quelle del Generale Anders e del Cappellano Arcivescovo di Gawlina, morti nel 1970 e qui seppelliti per loro espresso volere.

Sacrario Militare Germanico

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Il Sacrario Militare Germanico di Cassino, dove sono seppellite le salme dei soldati tedeschi morti nel corso delle vari battaglie svoltesi nel sud Italia, Sicilia esclusa. Sorge in località Colle Marino frazione di Caira. Sono 20.027 le salme che qui riposano. Il Sacrario rappresenta uno dei più importanti cimiteri tedeschi d’Italia. La sua costruzione avvenne nel 1959 ad opera dell’architetto Tischler e condotto a termine dal professor Offenberg.

Cimitero di guerra del Commonwealth di Cassino

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Il cimitero di guerra del Commonwealth di Cassino è uno dei cimiteri militare di Cassino, dove riposano i soldati dei paesi Commonwealth, ma contenente anche vittime canadesi ed ebree, caduti nella battaglia di Montecassino durante la Seconda Guerra Mondiale. Vi sono 4.266 tombe di militari provenienti dagli attuali Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, India, Nepal e Pakistan ed un soldato dell’Armata Rossa. 284 di questi militari non sono stati identificati.